sabato 19 settembre 2015

Secuestrados: Nulla è più terrificante della realtà



Quest’oggi vi parlerò di una pellicola molto forte, a mio avviso, ma nondimeno interessante e d'impatto. Il suo nome è Secuestrados (titolo internazionale Kidnapped), del 2010, ad opera del regista spagnolo Miguel Ángel Vivas.

Personalmente, rimango sempre molto affascinato dalle pellicole che tentano di ricreare una situazione nella maniera più verosimile possibile perché, a meno che io non stia guardando un fantasy, un fantascientifico o un action scanzonato, se la vicenda (che vuole essere seria) è però poco plausibile, danneggia tutta la credibilità del film.
Così, come Captain Phillips a parer mio racconta di un arrembaggio in tempo moderni in maniera molto vera, o Contagion (che vi ho raccomandato molto di recente) ci illustra le dinamiche della diffusione di un virus con crudo realismo, Secuestrados è un film particolarmente verosimile per ciò che riguarda l’argomento delle invasioni domestiche, eventi fin troppo spesso protagonisti dei nostri fatti di cronaca.

Di famiglie prese in ostaggio al cinema ne abbiamo viste tante, potrebbe venirmi in mente Funny Games per esempio, con i suoi tocchi di pazzia, ma in Secuestrados non c’è nessuna pazzia ad alimentare la vicenda, nessuna malattia mentale, nessun movente 'particolare', siamo di fronte a dei comunissimi ladri, alla ricerca di denaro.
La storia è semplicissima, tre uomini incappucciati con accento dell’Est Europa fanno irruzione in una casa di Madrid, prendendo in ostaggio gli occupanti, mentre pensano a come svuotargli la casa ed approfittare anche delle carte di credito.

Vi siete mai soffermati a pensare, dopo aver sentito una notizia di questo genere al telegiornale, quanto deve essere brutto trovarsi uno, o più estranei, in casa propria? Non solo per l’aspetto puramente economico del furto, ma per l’impatto fisico e reale del pericolo e della vulnerabilità personale. I soldi probabilmente sarebbero l’ultima delle nostre preoccupazioni perché, a differenza della tipica ‘fregatura’ che tutti, prima o poi, abbiamo per esempio subito facendo qualche acquisto avventato online, qui ci sarebbe di mezzo ben altro, la nostra casa ed i nostri cari.



Qualcuno potrebbe anche indicare Secuestrados come horror, ma per quel che mi riguarda siamo nel campo del thriller criminale, più nello specifico nel genere home invasion (ebbene si, è un genere) e nel suo campo, voglio ripetermi, l’ho trovato molto realistico. Non solo per via della situazione, ma anche per la recitazione, fatta con quel cuore che solo gli spagnoli sanno metterci, urla e sguardi spontanei che, come in pellicole tipo [REC], nonostante siano portati sullo schermo da attori non famosi, semplicemente funzionano.
Buona la caratterizzazione dei personaggi, anche dei malviventi, diversi tra loro, con più e meno scrupoli a ricordarci che sotto il passamontagna che tende a disumanizzare ci sono comunque ancora degli esseri umani, per quanto deviati dalla situazione.
Alto il livello adrenalinico e di violenza, per una vicenda dai piccoli numeri, 85 minuti, 6 persone, 4 mura, che però ci ricordano come basti davvero poco alle volte per fare un ottimo film.

Per gli smanettoni del tecnico, segnalo che il ‘realismo’di tutta la vicenda è mantenuto molto alto anche grazie alla tecnica di ripresa utilizzata, con pochissimi tagli, che tende quindi ad immergere molto lo spettatore. Tutto il film è composto da appena 12 scene.

Non credo ci sia altro da aggiungere, dopotutto Secuestrados è un film semplice.
Semplice, ma anche crudo e plausibile, nel raccontare una storia che ha inizio con un’irruzione domestica che è destinata a degenerare e che coinvolge persone normali, che potremmo benissimo essere noi e che, per questo, non può fare altro che coinvolgere.


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