mercoledì 16 settembre 2015

Melancholia: film magico, terrificante, umano



Melancholia è un film del 2011 del Danese Lars von Trier, un regista controverso, sia per certe sue uscite da pazzo a livello di dichiarazioni pubbliche, sia perché creatore di pellicole spesso e volentieri molto forti e provocatorie. Ma oggi non siamo qui per parlare di lui, ma solo del suo Melancholia, pellicola di stampo drammatico che mi è piaciuta davvero molto e che vorrei quindi consigliare.

La storia si articola in due capitoli, proprio come due sono le sorelle protagoniste di tali spezzoni.
Nella prima parte di film seguiremo Justine (Kirsten Dunst), una neo sposa che, riunitasi alla villa di famiglia con amici e parenti, sta celebrando l’avvenuto matrimonio con un ricevimento. Ma l’atmosfera è particolare, e la naturale gioia del felice evento viene spesso contaminata da sguardi, dialoghi, cinismo e battute fuori luogo che stonano, ed incupiscono gli animi. La stessa Justine sembra essere una persona fortemente depressa. Il motivo, non è dato saperlo.
Nella seconda fase del film arriveremo alla mattina del giorno dopo, con la stragrande maggioranza degli ospiti ormai partita per tornare a casa, e la pellicola si concentrerà maggiormente su Claire (Charlotte Gainsbourg), la sorella di Justine, rimasta con lei (e con la famiglia) alla villa. Anche Claire appare molto preoccupata. Nonostante un evento importante come il matrimonio della sorella dovrebbe occupare le discussioni di tutti i membri della casa per giorni e giorni, tutti quanti sono, al momento, molto concentrati sulle ultime notizie riguardanti un evento di portata mondiale: un pianeta fuori asse starebbe per passare ad una distanza relativamente vicina alla Terra, divenendo addirittura visibile ad occhio nudo. La preoccupazione è nell’aria, anche se gli scienziati smentiscono categoricamente la possibilità di collisione.



Con Melancholia sembra di assistere a due film, il primo è un drammatico, mentre il secondo acquisisce i torni di inquietudine e preoccupazione che di solito aleggiano nei film apocalittici.
Devo dire che è stata una visione che mi ha soddisfatto tantissimo. Melancholia gode di una grande atmosfera, che porta lo spettatore a riflettere seriamente e a porsi delle domande. Voi pianifichereste un evento così mirato “al futuro”, come un matrimonio, se nell’aria ci fossero notizie sulla possibilità di un disastro? O preferireste aspettare di vedere passare il pericolo? Inoltre, se decideste (nonostante tutto) di sposarvi, lo fareste per farvi coraggio e pensare per il meglio, oppure per legarvi alla persona amata ‘finché morte non vi separi’ prima che sia troppo tardi? Tante sono le domande che scatena questo Melancholia, e lo fa con grande profondità, una profondità tutta dedicata allo studio dei personaggi, alla creazione di situazioni, alla cura delle musiche, per una pellicola che si prende i suoi tempi ma che è davvero meritevole, sotto tanti punti di vista. Presentato alla 64esima edizione del Festival di Cannes, la giuria premiò l’impegno di Kirsten Dunst, omaggiandola del premio come miglior attrice.

Non voglio certo fare la parte della persona che ‘ne capisce’ di film artistici o cose del genere, assolutamente (il mio ideale di divertimento è Commando con Arnold Schwarzenegger..), però devo dire di avere letteralmente adorato questo Melancholia (avendolo anche già visto una seconda volta) e pare che esso venga considerato, appunto, tra i film ad altissimo ‘contenuto artistico’.
Io onestamente questo non lo so, ma ammetto che in effetti è molto particolare come visione, per modi e ritmi, e catalogarlo semplicemente nei film “catastrofici” a fianco di prodotti come Armageddon sarebbe sbagliato tanto quanto pensare a The Road con Viggo Mortensen in maniera simile a Mad Max, solo perché si chiamano "post-atomici" entrambi, quando invece sono pellicole totalmente diverse, per approccio al genere. Tutto questo per dirvi, quando deciderete di affrontare Melancholia, di aspettarvi (per quanto possibile) un film particolare, nonostante la premessa iniziale. Per la sua particolarità, inoltre, potrebbe non piacere a tutti, ma questo è un rischio che si corre sempre, in quanto con questo blog, umilmente, mi pongo l’obiettivo di consigliare film che sono piaciuti a me, ma non posso certo sapere se la mia sensazione sarà condivisa. 

Ovviamente, con i film particolari il rischio è ancora maggiore, ma voglio prendermi tutta la mia dose di rischi questa volta, perché credo fermamente che Melancholia meriti di essere visto, dagli amanti del buon cinema, almeno una volta nella vita.


Nessun commento:

Posta un commento