Oggi voglio consigliarvi un prodotto molto leggero ma che
mi sta davvero a cuore e che dovrebbe, a parer mio, essere decisamente più
conosciuto.
Si tratta di Black Books, una sitcom Britannica trasmessa da
Channel 4 con il solito piccolo format da 25 minuti (come vi dicevo, oggi si
viaggia leggeri) assolutamente esilarante.
Scritta e ideata da Dylan Moran, qui anche protagonista (un
attore che è un vero spasso, era il co-protagonista assieme a Simon Pegg in Run
Fatboy Run, se vi è capitato di vederlo), la serie, che ha vinto il premio
BAFTA come Best Situation Comedy nel 2000, si articola in 3 stagioni andate in
onda tra il 2000 e il 2004, da 6 episodi l’una per un totale di 18 puntate, una
più bella dell’altra.
Lo show è ambientato nell’omonimo ‘Black Books’, una piccola
libreria di quartiere situata nel cuore di Londra. A gestirla è l’alcolizzato
Bernard Black (interpretato da Dylan Moran), un misantropo squattrinato che non
fa altro che bere e fumare e che odia interagire con i clienti, che reputa una
massa di persone ineducate e fastidiose. Ovviamente la cosa non fa bene agli
affari, e l’ultimo assistente di Bernard infatti è letteralmente scappato.
Accanto alla sua libreria c’è un piccolo negozio di articoli da regalo gestito
da Fran (Tamsin Greig), una donna che condivide gli stessi vizi di Bernard in
fatto di alcol ma che ha una visione più normale e meno nichilista del mondo,
ed è, fondamentalmente, una delle uniche persone con le quali Bernard non odia
parlare. Fran si trova spesso al Black Books a fare due chiacchiere, e la cosa
diventerà più interessante del solito all’arrivo di Manny (Bill Bailey) un
ragazzo solare e positivo alla ricerca di lavoro, che vorrebbe farsi assumere
come assistente alla libreria di Bernard. Quest’ultimo, ovviamente,
preferirebbe farsi togliere un dente del giudizio piuttosto che avere a che
fare con un nuovo essere umano.
Questa commedia, che sfocia nel Black Humor, è una di quelle
tipiche sitcom Britanniche a contesto fisso e con pochi personaggi, come per
esempio la grandissima IT Crowd, che vedeva due geek e una improbabile
neo-manager cercare di barcamenarsi all’interno di una importante Industries di
informatica, solo che in questo caso la nostra vicenda ha luogo in una sporchissima
libreria gestita da un Irlandese pazzo furioso. A funzionare e a rendere questa
serie grande (proprio come, ripeto ad esempio, IT Crowd) nonostante i pochi elementi sono le situazioni a tratti surreali,
l’humor e i personaggi azzeccati, in un mix che lavora alla perfezione, e che crea di volta in volta puntate uniche, divertenti e sempre
imprevedibili.
Lo show è stimato da molti comici Inglesi di prim’ordine,
che infatti faranno le loro comparsate in ruoli più o meno minori nel corso
delle tre stagioni, personalmente ricordo con piacere di aver identificato Simon
Pegg, Nick Frost e Martin Freeman, ennesima controprova della qualità della
serie.
Non mi dilungherò oltre, perché Black Books è un prodotto semplice
che non ha bisogno di un libretto di istruzioni, ed è in grado di farsi
apprezzare fin da subito. Dopo una prima puntata ‘introduttiva’ infatti,
necessaria per fornirci i motivi e le situazioni che porteranno alla creazione
del trio protagonista, già dalla seconda puntata saremo catapultati nel cinico
mondo di Bernard Black e della sua libreria, e i 18 episodi di cui è composta
la serie voleranno via fin troppo in fretta, lasciandoci però, alla fine, con un
sorriso stampato in volto che impiegherà invece diverso tempo a lasciarci.
Consigliatissima.
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