mercoledì 23 settembre 2015

Repeaters: Di nuovo lo stesso, dannato, giorno



***Toc Toc Toc***
Sono le 7.30 Halsted!
Con questa frase il responsabile di un centro di riabilitazione per ragazzi con problemi di droga, bussando alle porte delle camere, la mattina di un mercoledì qualunque sveglierà anche il nostro protagonista, Kyle Halsted, che svogliatamente si vestirà ed andrà a fare colazione assieme al resto dei ragazzi in sala mensa.
Oggi sarà una giornata particolare per i pazienti del centro, poiché verrà dato a tutti quanti un pass giornaliero, da usare per uscire e godersi una giornata all'aperto.
Noi seguiremo la giornata di Kyle e di due suoi compagni, e per tutti loro sarà un mercoledì non molto allegro, perché utilizzeranno la giornata libera per fare visita ai loro cari e tentare di sistemare le relazioni famigliari che, visti i problemi di droga, hanno contribuito a deteriorare. Chi andrà a trovare la sorella fuori da scuola, chi il padre, quel pass sarà per tutti un’esperienza tutt’altro che piacevole, una ‘licenza’ che invece di rilassare, ha riaperto vecchie ferite. Tornati al centro, i ragazzi stabiliranno che quello è stato proprio un mercoledì da dimenticare, magari dormendoci sopra.
***Toc Toc Toc***
Sono le 7.30 Halsted!
Stessa sveglia, stesso orario. Stessa colazione.
Ma perché è ancora mercoledì?
E perché tutti sembrano non accorgersene tranne Kyle, Sonia e Micheal?



Questa è la premessa di Repeaters, film del 2010 di Carl Bessai, un film che pesca dalla vecchia formula dei loop temporali, ma lo fa in un modo emozionante ed affascinante, almeno per il sottoscritto. La pellicola è stata una piacevole sorpresa avuta per caso, e l’ho già vista due volte. Mi sento di consigliarla perché è un prodotto di un certo livello anche solo sotto gli aspetti puramente tecnici, per recitazione, musiche e regia, diciamo che si fa guardare davvero bene.

Devo ammettere di avere un certo debole quando nei film si ‘gioca con la linea temporale’, è un cosa che mi intriga moltissimo, e tante sono le pellicole che ho visto di questo genere.
Non vi dico che Repeaters sia la migliore della sua ‘famiglia’ ma, certamente, ha qualcosa da dire.
Ricomincio da capo merita anche solo per la performance di Bill Murray, Triangle per l’alone di mistero e l’ambientazione oceanica, lo spagnolo Timecrimes per sapersi gestire con così tanta inventiva la sua minuscola fetta di tempo (si ritorna indietro nel tempo di appena un’ora, così poco, eppure, così tanto), FAQ about time travel per il suo grande lato comedy, e potrei continuare citandone il doppio, come dicevo, il genere mi affascina. 
Repeaters, in un contesto puramente drammatico, ci mette nei panni di protagonisti ‘non ideali’, ragazzi con dei problemi che hanno appena passato una giornataccia che vorrebbero scordare e che invece ripeteranno. Ma perché? Perché è successo? E' forse un dono, o una maledizione? Voi cosa fareste se doveste rivivere quella giornata, tentereste di fare le cose meglio di ieri, o la usereste in modo totalmente diverso? E quella sera, quando poserete la testa sul cuscino, quello che avrete fatto sarà contato qualcosa, o domani sarà di nuovo mercoledì?

Questa è solo una piccola parte delle domande che Repeaters vi scatenerà nel corso della visione, e sono simili alle riflessioni tipiche dei film a contesto temporale, motivo per il quale mi intrigano sempre molto.
Repeaters non è un capolavoro, ma è un buon film, ed è per questo che ve lo raccomando.
Sarà più che capace di intrattenere, anche in una maniera diversa dal solito, una delle vostre serate che avrete deciso di dedicare al cinema.


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