Ognuno di noi, ammettiamolo, ha in testa quella piccola
lista di 5 o 10 film preferiti, anche senza saperlo. Semplicemente lo notiamo
perché quando una discussione porta verso uno di quei titoli, scatta qualcosa
in noi, e si è sempre pronti a difenderli a spada tratta e a lodarli, perché ci
hanno colpito nel profondo dalla prima volta che li abbiamo visti ed è
importante che il nostro interlocutore ne capisca tutti i motivi.
Il film che vi consiglio oggi, per me, è uno di questi. Un
mio personalissimo prediletto, che ho elevato al grado di capolavoro già dopo
la prima visione e che reputo ingiustamente poco conosciuto. Si tratta di Byzantium, pellicola del 2013 (tranquillamente
uno dei migliori film di quell’anno) ad opera di Neil Jordan che, per quel che
mi riguarda, è uno degli unici registi in grado di saper dipingere la figura
del vampiro con la grazia e la competenza che merita.
Il suo straordinario Intervista col vampiro mi era piaciuto per la regia solida, per l'ambientazione, le idee, la classe nel rappresentare la violenza della maledizione vampiresca usando poi però la stessa classe anche nel dipingere tutti gli altri aspetti del vampiro, diversi dal sangue e dalla morte, che sono moltissimi, inoltre per l’indubbia profondità dei personaggi, lo spessore delle loro relazioni interpersonali, per il "background" degli eventi, la recitazione, i costumi… e Byzantium, venti anni più tardi, sembra proprio un film realizzato esattamente dallo stesso regista che era all’opera nel 1994. Credo che a Jordan non si potesse chiedere niente più di questo.
Il suo straordinario Intervista col vampiro mi era piaciuto per la regia solida, per l'ambientazione, le idee, la classe nel rappresentare la violenza della maledizione vampiresca usando poi però la stessa classe anche nel dipingere tutti gli altri aspetti del vampiro, diversi dal sangue e dalla morte, che sono moltissimi, inoltre per l’indubbia profondità dei personaggi, lo spessore delle loro relazioni interpersonali, per il "background" degli eventi, la recitazione, i costumi… e Byzantium, venti anni più tardi, sembra proprio un film realizzato esattamente dallo stesso regista che era all’opera nel 1994. Credo che a Jordan non si potesse chiedere niente più di questo.
La storia ci racconta di Eleanor e Clara, due giovani donne
che vediamo in fuga dalla scena di un violento crimine. Per mantenere un basso
profilo, decideranno di andarsi a rifugiare in una degradata località costiera,
trovando riparo sul lungomare in motel fatiscenti, ideali per nascondersi. Le
due donne è chiaro stiano fuggendo da qualcosa, ma non è quello il loro segreto
più oscuro. Madre e figlia infatti non sono giovani come sembrano, sono due esseri in
vita dai primi anni dell'ottocento e, da oltre due secoli, sopravvivono
nell’ombra con il bisogno di nutrirsi di sangue umano.
A mettere in scena la travagliata storia delle due
protagoniste di Byzantium abbiamo Saoirse Ronan e Gemma Arterton, un duo che ho
trovato davvero molto capace ed affiatato. Oltre al cast poi, il successo del
film risiede anche in una trama coinvolgente, che scatena la voglia genuina di
capire le cose man mano che si procede, tipica dei film ben fatti. Ci sono ‘puntini
da collegare’, ed è una vera gioia farlo. La pellicola inoltre, ed è forse il suo maggior pregio, è capace di essere sia
classica che innovativa, nel suo genere.
C'è finalmente il rispetto per il Vampiro per la creatura dannata che dovrebbe essere (e come dal cinema è stato fin troppo dimenticato) ma, allo stesso tempo, non si seguono per forza tutti i cliché del genere, ma si è anche capaci di inventare.
E' davvero obbligatorio per gli specchi non rifletterli?
La più tenue delle luci solari deve per forza polverizzarli all'istante?
Il vampiro non è solo una mera lista di regole da spuntare, “paletto? ce l'ho”, “aglio? ce l'ho”...non è certamente questa lista della spesa che fa un buon film sui vampiri, serve ben altro, servono i personaggi, l’atmosfera, le emozioni, tutte cose che qui ci sono. Seduzione, fascino…se si pensa ai “mostri” classici come il licantropo, lo zombie o la mummia, il Vampiro è il meno mostruoso di tutti quanti, quello che mantiene non solo l’aspetto umano nel fisico, ma anche nella mente, possedendo ancora la stragrande maggioranza delle emozioni umane, che caratterizzano i vivi.
Insomma, il vampiro non sono solamente due canini più lunghi del normale, si va ben oltre.
C'è finalmente il rispetto per il Vampiro per la creatura dannata che dovrebbe essere (e come dal cinema è stato fin troppo dimenticato) ma, allo stesso tempo, non si seguono per forza tutti i cliché del genere, ma si è anche capaci di inventare.
E' davvero obbligatorio per gli specchi non rifletterli?
La più tenue delle luci solari deve per forza polverizzarli all'istante?
Il vampiro non è solo una mera lista di regole da spuntare, “paletto? ce l'ho”, “aglio? ce l'ho”...non è certamente questa lista della spesa che fa un buon film sui vampiri, serve ben altro, servono i personaggi, l’atmosfera, le emozioni, tutte cose che qui ci sono. Seduzione, fascino…se si pensa ai “mostri” classici come il licantropo, lo zombie o la mummia, il Vampiro è il meno mostruoso di tutti quanti, quello che mantiene non solo l’aspetto umano nel fisico, ma anche nella mente, possedendo ancora la stragrande maggioranza delle emozioni umane, che caratterizzano i vivi.
Insomma, il vampiro non sono solamente due canini più lunghi del normale, si va ben oltre.
In ogni caso, si sarà capito, considero Byzantium un film di
altissimo calibro sia per valore estetico, realizzativo, ma non meno se
parliamo di contenuti, ed il guardarlo è uno dei consigli più sentiti che
io possa darvi.
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