Sia che voi viviate in una grande città che in un piccolo
paese, certamente avrete le vostre ben note 'voci' di zona, i pettegolezzi. Quella
ragazza che magari ha la nomea di essere una 'facile’, o quell’uomo che si dice
alzi spesso il gomito. Che siano vere o che siano false, fondate oppure basate
solo sulla calunnia, le voci ci sono sempre state e sempre ci saranno, ed hanno
il potere di modificare la percezione che si ha delle persone oggetto di queste
voci.
Cosa può fare un pettegolezzo alla vita di una persona? Se è di poca importanza, forse non molto, se invece è una cosa grave, gliela può cambiare e stravolgere, facendogli più male di qualsiasi altra cosa.
Oggi vi parlerò de Il Sospetto, film Danese del 2012 che tratta
proprio di questo argomento.
E’ un drammatico, estremamente ben realizzato, di quelli che vale davvero la
pena vedere. Nominato sia al Golden Globe che al premio Oscar come miglior film
straniero (quest’ultimo vinto poi da La Grande Bellezza di Sorrentino) la
pellicola ha come protagonista il sempre grande Mads Mikkelsen, attore che
stimo tantissimo. Capace di passare dal Vichingo dall’occhio solo di Valhalla
Rising alla fascinosa reinterpretazione di Hannibal Lecter (fardello che non
molti sarebbero stati in grado di sostenere senza sfigurare) lo reputo
tranquillamente tra degli attori più caratteristici dei nostri tempi.
La vicenda, ambientata in Danimarca, ci racconta di un
solitario insegnate alle prese con la battaglia legale per la custodia del
figlio. Con questa enorme preoccupazione a gravargli sulle spalle, egli tenterà
comunque di tirare avanti giorno per giorno, dedicandosi anima e corpo al suo
lavoro nell’asilo del paese che lo fa, tutto sommato, sempre sentire meglio.
Quando anche l’amore tornerà a bussare alla sua porta, dando una parvenza di ripresa alla sua vita, una piccola, innocente bugia inizierà a circolare, rimandando tutto quanto in frantumi.
Quando anche l’amore tornerà a bussare alla sua porta, dando una parvenza di ripresa alla sua vita, una piccola, innocente bugia inizierà a circolare, rimandando tutto quanto in frantumi.
Non voglio entrare nei dettagli dicendovi l’argomento, ma
ovviamente si tratta di una cosa molto grave. Il Sospetto non contiene una goccia di sangue ma, a suo modo, psicologicamente,
è una visione più brutale di tanti altri film, semplicemente perché è
davvero molto verosimile.
Cosa può scatenare una voce, una bugia, soprattutto se è impossibile dimostrare il contrario?
E come si tende a reagire, in quanto comunità, quando si sospetta una persona di qualcosa?
Si tende a crederci subito ciecamente, o si giudica la persona innocente fino a prova contraria?
Purtroppo, secondo me, si propende spesso per la prima ipotesi.
Cosa può scatenare una voce, una bugia, soprattutto se è impossibile dimostrare il contrario?
E come si tende a reagire, in quanto comunità, quando si sospetta una persona di qualcosa?
Si tende a crederci subito ciecamente, o si giudica la persona innocente fino a prova contraria?
Purtroppo, secondo me, si propende spesso per la prima ipotesi.
E qui mi fermo, queste sono state le mie riflessioni, voi
farete le vostre.
Il Sospetto è una pellicola che, di riflessioni, sicuramente ve ne porterà più
d’una.
Non posso fare altro che congratularmi con il Danese Thomas Vinterberg per aver confezionato un film così ben fatto, e rinnovare la mia stima a Mads Mikkelsen, qui vincitore a Cannes come miglior attore.
Da vedere.
Film davvero magnifico!
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