Il mio proposito di oggi vuole essere duplice. In primo
luogo, come al solito, voglio consigliare un’ottima Serie TV a chi non l’avesse mai
sentita nominare (anche se questa volta la vedo difficile perché True
Detective è un vero successo internazionale), mentre il mio secondo scopo è
quello di “difendere” se vogliamo la tanto criticata seconda stagione, che
magari dovete ancora vedere (essendo piuttosto nuova, terminata giusto un paio
di settimane fa) perché, a parer mio, è da consigliare senza remore tanto
quanto la prima, e vi spiegherò le mie motivazioni.
Per chi non conoscesse la serie, con True
Detective siamo di fronte ad uno show
investigativo che opera praticamente per mini-serie, in quanto ogni stagione è
autoconclusiva, godendo di un cast e una trama indipendenti ogni anno, con un
caso che si sviluppa e si risolve. Per ora sono state rilasciate 2 stagioni da
8 episodi, e non si è ancora certi se HBO procederà o meno con una terza.
Nel caso vi fosse sfuggita, True Detective non è semplice “televisione”, è praticamente cinema ad episodi, per cast, regia e realizzazione. Quando si dice “da non perdere” dando davvero peso a queste parole.
Nel caso vi fosse sfuggita, True Detective non è semplice “televisione”, è praticamente cinema ad episodi, per cast, regia e realizzazione. Quando si dice “da non perdere” dando davvero peso a queste parole.
Come anticipavo, però, la seconda stagione non è stata ben
accolta dalla critica, cosa che sta contribuendo a ritardare e mettere in dubbio l’eventuale rinnovo dello show.
Vi voglio dire come la penso io.
Il solo “problema” della stagione 2 è che si chiama True Detective Stagione 2. Se fosse uscito un qualsiasi altro nuovo telefilm, e avesse presentato queste otto puntate, sarebbe stato osannato ed etichettato come “un grande show che compete con True Detective” ma, ovviamente, siccome c’è stata una prima stagione, splendida, la gente se ne aspettava una identica, mentre identica non è stata.
Anzi, La parola chiave dell’ultima stagione è proprio diversità, ma diverso spesso automaticamente viene identificato come ‘peggio’.
Vi voglio dire come la penso io.
Il solo “problema” della stagione 2 è che si chiama True Detective Stagione 2. Se fosse uscito un qualsiasi altro nuovo telefilm, e avesse presentato queste otto puntate, sarebbe stato osannato ed etichettato come “un grande show che compete con True Detective” ma, ovviamente, siccome c’è stata una prima stagione, splendida, la gente se ne aspettava una identica, mentre identica non è stata.
Anzi, La parola chiave dell’ultima stagione è proprio diversità, ma diverso spesso automaticamente viene identificato come ‘peggio’.
A parer mio, non c’è neanche da porsi la domanda se è stata ‘meglio’ la
stagione uno o la due, perché sono due cose che in primo luogo non ha proprio
senso mettere a confronto.
Nella prima stagione abbiamo una straorinaria coppia
investigativa (Matthew McConaughey e Woody Harrelson) invischiati in un tetro
caso nell’altrettanto tetra Louisiana, alle prese con un killer seriale, mentre
nella stagione due abbiamo un contesto metropolitano, in California, con un
cast principale composto da ben quattro persone, tre sono investigatori facenti
parte di una task force, ed uno è addirittura un gangster.
Anche solo questa breve descrizione ci fa capire come non ci
siano le basi per fare un paragone.
Se anche voi, come me, siete rimasti affascinati dall’indagine dai toni occulti e dal duo straordinario della prima stagione, capite da soli come un’altra season identica sarebbe stata sbagliata, non avrebbe fatto bene a nessuno, né allo show né tantomeno a voi stessi, in quanto spettatori.
Chi poteva competere con quel duo da Oscar così affiatato?
Se anche voi, come me, siete rimasti affascinati dall’indagine dai toni occulti e dal duo straordinario della prima stagione, capite da soli come un’altra season identica sarebbe stata sbagliata, non avrebbe fatto bene a nessuno, né allo show né tantomeno a voi stessi, in quanto spettatori.
Chi poteva competere con quel duo da Oscar così affiatato?
L’unica scelta era quella di cambiare panorama, a patto di farlo ancora con la stessa qualità, ed è stato fatto. La seconda stagione si pone in maniera totalmente diversa, andando ad esplorare altri punti forti delle opere investigative, che non girano solo attorno ai serial killer. Stavolta si analizza la scena criminale di una città, fatta di cose come corruzione, appalti, interessi politici, tutte cose assenti nella prima stagione, tipiche di un contesto più cittadino. Inoltre abbiamo quattro protagonisti, quindi il doppio di vicende personali, uno di questi detective è anche una donna, ulteriore elemento di diversità, mentre un altro personaggio, come vi avevo anticipato, sta dall’altra parte della barricata, è un gangster (il bravissimo Vince Vaughn), per una vicenda quindi, stavolta, vista non solo ed unicamente dalla parte del distintivo.
Troppe sono le differenze per fare un paragone quindi, le
stagioni di True Detective sono due polizieschi agli antipodi, io stesso in cuor
mio non saprei dire quali ho preferito.
Concludo dicendo che, distaccandomi totalmente dalle
critiche negative, per me insensate, non posso fare altro che consigliare True
Detective in tutte le sue stagioni a chi volesse cimentarsi con uno show
investigativo di massimo livello, dotato di protagonisti memorabili, sia nel
primo caso che nel secondo. Che voi siate ancora digiuni di tale serie nella sua interezza, o in procinto
di vedere la seconda stagione, per quel che mi riguarda potete procedere a cuor
leggero, pronti a vedere della magnifica televisione.
Spero vivamente che HBO decida di metterci di fronte ad una terza run di 8 episodi l’anno prossimo, sarebbe, altrimenti, uno di quei casi dove il divertimento è finito decisamente troppo presto.
Spero vivamente che HBO decida di metterci di fronte ad una terza run di 8 episodi l’anno prossimo, sarebbe, altrimenti, uno di quei casi dove il divertimento è finito decisamente troppo presto.
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