sabato 22 agosto 2015

Ripper Street: Casi da risolvere nella Londra dell'Ottocento



Oggi vi parlerò di Ripper Street, serie del 2012 ancora in onda, che mi sta particolarmente a cuore e che quindi, inevitabilmente, mi sento di consigliare.

Per prima cosa, nonostante il ‘Ripper’ del titolo, questa non è una serie interamente dedicata a Jack lo Squartatore, ma si parla delle “Strade dello Squartatore", come da titolo, ossia più in generale dei luoghi teatro di tali misfatti. La serie ha luogo 6 mesi dopo gli efferati omicidi dello squartatore, ovviamente insoluti, e ci racconta della vita nel distretto di Whitechapel, poverissimo sobborgo Londinese di 67.000 anime, dove regna sovrana la povertà, la delinquenza, la prostituzione.
In questo quartiere orientale di Londra si trova, ad esercitare la legge, il distretto di polizia noto come Divisione H.
Il loro lavoro è incredibilmente duro e spesso privo di speranza. Oltre ad aver recentemente fallito infatti nel catturare questo noto serial killer, gli agenti della Divisione H si trovano quotidianamente a fronteggiare situazioni di un degrado tale che scoraggerebbe chiunque.

La serie si focalizza su tre personaggi principali, l’ispettore capo Edmund Reid, il sergente Bennet Drake e il capitano Homer Jackson, un ex Pinkerton arrivato dall’America noto appunto come “l’Americano”, uno straordinario chirurgo, che spesso collabora con la polizia. 

Con Ripper Street siamo di fronte quindi ad un poliziesco, dotato dei suoi vari casi (davvero ben realizzati) che si giostra su un trio di ottimi protagonisti, personaggi complessi e profondi. Come sarà ovvio però, questo show gode della particolarità rispetto agli altri polizieschi di non essere ambientato nel “solito” contesto moderno, ma alla fine dell’800, cosa che regala un tocco tutto particolare a questa produzione. Grazie al contesto storico infatti lo spettatore è messo di fronte a plausibili casi dell’epoca, niente ‘computer violati’ o ‘telecamere di sicurezza che hanno ripreso tutto’ ma indagini alla vecchia maniera, empiriche, deduttive.



Punto di forza di tutto il lavoro è una realizzazione per scenografia e costumi di altissimo livello, ed un cast davvero notevole e molto affiatato, con un trio di protagonisti principali caratterizzati da dure storie di vita passata che contribuiscono a creare persone, e non personaggi, con le quali è possibile relazionarsi sul serio.
Per mio gusto puramente personale, devo ammettere che è stato un vero piacere da guardare soprattutto Jerome Flynn nei panni di Bennet Drake.
Flynn, per chi guarda Il Trono di Spade, è l’attore che in quella serie interpreta Bronn, il disonesto duellante con la sua personale idea di giustizia che accompagna nella varie stagioni della serie prima Tyrion e poi Jaime Lannister, in quello che è davvero un gran ruolo per questo bravissimo attore, ma che qui in Ripper Street secondo me ha trovato davvero il suo personaggio perfetto, ancora più bello e complesso di quello del noto show HBO.

Ripper Street gode di 3 stagioni da 8 puntate, per un totale di 24 episodi ma, non chiedetemi il perché, solo la prima stagione per ora ha ricevuto il doppiaggio Italiano. In ogni caso la tal cosa non vi deve fermare, questa è una serie che merita ad occhi chiusi lo ‘sforzo’ dei sottotitoli.
Nonostante una cancellazione da parte della BBC la serie è stata recuperata da Amazon e rinnovata per una stagione 4 e 5, ma devo dirvi che il finale di season 3 è sensazionale e, nonostante sia ben lieto di poter godere di nuovo di future avventure a Whitechapel, sarà già un traguardo soddisfacente per chiunque vedere l’ottima conclusione della stagione tre.

Grandi personaggi quindi, un’ottima ambientazione e casi complessi, Ripper Street è tutto questo ed anche di più. Il mio consiglio di oggi è quello di provare a dedicare qualche ora alla visione delle prime puntate di questa ottima serie, al fine di rimanere inevitabilmente preda del fascino della sua atmosfera ottocentesca Londinese.


Nessun commento:

Posta un commento