venerdì 21 agosto 2015

The Guard: Quando il titolo Italiano uccide il film



Sarò pur sempre il solito vecchio disco rotto, ma non c’è niente da fare, se un giorno dovessi trovare per strada quella persona che decide i titoli dei film che escono in Italia mettendo la mano nel sacchetto dello Scarabeo, giuro che lo metterò sotto con l’auto, con tanto di successiva retromarcia, tanto per essere sicuro di aver fatto bene il lavoro. 

Ma chi diavolo si avvicinerebbe mai ad un film chiamato “Un Poliziotto da Happy Hour”?
A parte che a me l’happy hour dà un fastidio incredibile, ma vi sembra il titolo di un film che qualcuno dotato di un minimo di gusto prenderebbe in considerazione di vedere?
Cos’è, lo spin-off di Un Poliziotto a quattro zampe?

No, questa pellicola in realtà si chiama The Guard, black comedy Irlandese del 2011 che in madrepatria è stata il maggior incasso domestico nella storia del paese, e il cui attore protagonista, Brendan Gleeson, ha ricevuto la nomination al Golden Globe di quell’anno per l’interpretazione.

The Guard, ragazzi, era tanto difficile?

Comunque, come ho fatto, direte voi quindi, a sapere di questo film nonostante il nostro titolo repellente?
Semplice: mi sono imbattuto in una news che annunciava con estrema felicità che il regista rivelazione John Michael McDonagh, dopo l'ottimo debutto avuto con The Guard, sarebbe tornato a lavorare nuovamente con l’attore Brendan Gleeson anche nel suo secondo film: Calvary.
Quindi mi sono sorte delle domande: “Ma che cos'è The Guard? E chi è Brendan Gleeson?”
(Tutto questo mi accadeva comunque qualche anno fa, adesso è uscito anche Calvary, altro film da consigliare. Miracolosamente in Italia è passato giustamente con il nome di Calvario, ma fonti interne mi comunicano che se l’è giocata fino all’ultimo con “Le magiche avventure nel cortile di nonna papera”).
Ma ora, lasciamo da parte le barbarie Italiane e concentriamoci sul film-consiglio di oggi, che è meglio.



The Guard segue le vicende quotidiane di un poliziotto di campagna, il sergente Gerry Boyle, un robusto Irlandese con una visione tutta sua della parola giustizia. Non è proprio un “corrotto”, ma è veramente un personaggio fuori di testa. Simpatizzante dell’I.R.A. (alla quale smercia anche qualche arma sottobanco), utilizzatore occasionale di droga, e non meno occasionale di prostitute, il sergente Boyle non se ne fa mancare davvero una.
A turbare la sua malsana quotidianità sarà l’arrivo di un agente Americano dell'FBI, giunto da oltreoceano e piombato nel suo piccolo dipartimento di polizia a dettar legge. Pare che presto quattro pericolosi trafficanti di droga internazionali dovranno passare proprio per quelle zone, carichi di quasi 500 milioni di euro in cocaina. Il piano è di catturarli, con il supporto della polizia locale.
Boyle è un tipo strano, ma allo stesso tempo rispetta molto la divisa che indossa e non permetterà, a modo suo, che quei trafficanti di droga la facciano franca proprio nel suo paese.

The Guard non è un “comico” a tutto tondo, ma è un genuino esempio di commedia nera.
Il personaggio protagonista della vicenda, prima di tutto, è un poliziotto a tratti spassoso e a tratti davvero sudicio, quasi quanto Il Lercio dell’omonimo film con il grande James McAvoy, se sapete cosa intendo (e se non lo sapete, guardatelo, capolavoro). 
Ironico al punto giusto, ma anche cinico, irriverente, The Guard è un film che vale assolutamente la pena di recuperare.

Il personaggio di Brendan Gleeson vale da solo la visione della pellicola che, devo ammettere, non sconsiglio nella sua versione Italiana. Dopotutto, di sbagliato, pare avere solo quel titolaccio.

Concludendo quindi, se per caso aveste mantenuto le distanze fino ad oggi da questo film per colpa del titolo nostrano che definirei Orrido, avete fatto bene, ma ora è tempo di andarlo a recuperare!
Anche la successiva collaborazione McDonagh- Gleeson, Calvary, merita molto.
Trattasi questa volta della storia di un prete, che si vedrà annunciare il fatto che sarà assassinato.
A rivelarglielo sarà un concittadino misterioso nel corso di un confessionale, aggiungendo che sarà egli stesso, molto presto, a compiere l’atto. Altro film di grande stile assolutamente da consigliare, ma dai toni più orientati al drammatico rispetto al precedente The Guard.


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