giovedì 27 agosto 2015

Europa Report: Il fratellino di Gravity



La fantascienza è una categoria enorme del cinema. Esistono infatti tantissimi ‘generi’ di fantascienza, e non starò certo qui ad elencare le decine di differenze ora ma, se volessimo per lo meno ricondurre il tutto a due grandi tipologie, potremmo dire che ci sono i film fantascientifici “verosimili” e quelli più fantastici.
Mentre questi ultimi spaziano da navi spaziali con scudi fotonici e raggi laser, razze aliene dalla pelle blu, e cose di questo tipo (Avatar, Star Trek, Star Wars..), le pellicole di stampo invece più “verosimile” si dedicano a narrare eventi basati sulla tecnologia e sulle conoscenze che abbiamo, oppure, se vanno oltre, lo fanno mantenendosi comunque su di un livello narrativo plausibile. Di queste pellicole negli ultimissimi anni ne abbiamo avute due che hanno riscosso un enorme successo a livello internazionale, entrambe da Oscar, ossia Gravity ed Interstellar.
Esseri umani alle prese con lo spazio.
Come spesso accade, quando un genere prende piede tra i “big”, la sua eco si ripercuote anche negli ambienti meno milionari, ed è accaduto anche stavolta.
Qualche altro prodotto “simile” ai due sopracitati che tendono al verosimile infatti esiste, nato proprio nello stesso periodo, e io vi parlerò di Europa Report che, però, nessuno conosce. 

Europa Report dell’Ecuadoriano Sebastián Cordero è una pellicola realizzata davvero con cura, che non ha niente da invidiare alle produzioni più famose, semplicemente non è conosciuta perché non ha goduto della pubblicità e della distribuzione degli altri film-colosso della stessa categoria.
Europa Report ha infatti avuto una release molto limitata nelle sale Americane attorno a Giugno 2013, ha girato nei Festival e poi ha raggiunto il suo mercato prefissato, quello straight-to-DVD, mentre nel frattempo arrivava Gravity, ad Ottobre dello stesso anno a riempire tutti i cinema del mondo, mentre raccoglieva 7 premi Oscar. Non ci vuole molto a capire come un prodotto, anche buono, possa essere stato così eclissato.

Il mondo del cinema, come il mondo vero, non premia solo ed esclusivamente in base al vero merito.
Pensateci, Gravity e Interstellar sono due ottimi film (a me piacciono molto entrambi per motivi diversi), semplicemente non è 'reale' tutta la differenza che una persona potrebbe leggere sulla carta, vedendo che Gravity ha vinto sette Oscar, e Interstellar uno.
Non ci sono “Sei Oscar” di differenza (passatemi l’unità di misura) tra queste due pellicole. Proprio no, e credo sarete d’accordo con me, se le avete viste. Allo stesso modo, posso assicurarvi che non ci sono “Sette Oscar” di differenza tra Gravity e lo sconosciuto Europa Report.

E, dopo avervi annoiato fin troppo a lungo premendo sul fatto che secondo me vale proprio la pena vederlo, veniamo alla trama del film.



Sei astronauti di diverse nazionalità vengono scelti per formare un equipaggio.
A reclutarli è un’agenzia spaziale privata, che ha l’intento di riprendere le missioni spaziali dotate di equipaggio, facenti parte dei programmi spaziali del ventesimo secolo, a suo tempo interrotti.
La squadra farà il primo viaggio verso Europa, quarto satellite naturale di Giove.
E’ dal 1972 che un’astronave non lascia l’orbita della Terra, e l’eccitazione nell’aria per questa nuova missione è palpabile.
Dopo la partenza dell’astronave Europa One però, ci sarà un grave problema tecnico, che farà perdere le comunicazioni con il Controllo Missione a terra. Nonostante il silenzio radio e il conseguente isolamento dell’equipaggio, gli uomini e le donne a bordo decideranno di continuare comunque la missione. E non sarà una cosa facile.

Europa Report è un film basato su un Rapporto di Missione che, come da titolo, ci racconta proprio del “Rapporto Europa”, ossia di tutto quello che è accaduto a bordo dell’astronave Europa One, analizzando gli eventi come se la missione fosse avvenuta sul serio.
In questo modo, la pellicola si avvicina quindi ad essere un found footage, ma con questo termine non fatevi strane idee, non pensate ai vari REC o Cloverfield, film con la telecamera a spalla dalle riprese mosse, non è questo il caso. In questo contesto found footage significa solamente 'vicenda in stile realistico'. Vivremo il film dalle telecamere interne del modulo spaziale, che sono ovviamente fisse, nessuno tiene in mano un videocamera, la ripresa è ferma e chiara, praticamente registica, quasi come un in film normale. Il fatto però che la storia venga narrata tutta all’interno della nave, ci dà uno straordinario senso di immersione, con la sensazione di essere davvero li, all’interno del modulo, con l’equipaggio e la sua missione. A dare man forte allo stile veritiero di regia ci pensa una recitazione da parte del cast molto spontanea e “reale”, che ci accompagna in un’impresa dai toni cupi, nello spazio profondo, con gravi difficoltà da superare e ben pochi mezzi per farlo.

M sento di consigliare caldamente la visione di Europa Report a tutte quelle persone che masticano di fantascienza, o che si sono trovate intrattenute da film, recenti e passati, basati su missioni o eventi spaziali. Ma se anche foste digiuni di film del genere, la pellicola potrebbe comunque piacervi, perché parla di una storia di uomini, di ideali, di senso del dovere e lo fa in un modo molto vero e coinvolgente.


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