giovedì 20 agosto 2015

Outlander: Un tuffo nel passato delle Highland Scozzesi



Oltre ad avere un genere preferito, tutte le persone hanno degli “elementi” nel cinema che li fanno sentire subito a casa. A qualcuno basta udire il rombo di un motore per reputarsi già interessati ad un film, ad altri che la pellicola sia d’animazione, per esserne intrigati prima ancora di approfondirne la trama, mentre io, lo devo avere già scritto diverse volte, vado matto per gli show in costume.
L’epoca è secondaria, possiamo spaziare da Roma dell’HBO fino al Far West di Hell on Wheels, ma per me un’opera acquista già un tono tutto particolare semplicemente per il fatto che l’ambientazione non sia moderna, ed è grazie a questa mia ‘passione’ che cerco di vedere quanti più show in costume possibile.
Ed è così che mi sono imbattutto anche nella prima stagione di Outlander, una serie davvero molto particolare (e lo capirete dall’incipit di trama che vi fornirò ora), rilasciata da Starz, per ora composta da una stagione di 16 episodi, già doppiata, e rinnovata per una seconda nel 2016.

La storia, che inizia nel 1945, ruota attorno alla figura di Claire Randall, una ragazza istruita che ha servito come infermiera nel corso della seconda guerra mondiale. Alla fine delle ostilità, Claire ritornerà da suo marito, Frank, una persona che in realtà conosce davvero poco, in quanto i due sono stati separati per anni dalla guerra, iniziata appena dopo il loro matrimonio. Quasi come fosse una seconda luna di miele, i due partono per le Highlands scozzesi, al fine di riallacciare i rapporti, ma anche perché Frank è uno storico, e quella è una terra densa di misteri. Ma, proprio durante questa vacanza, accadrà un evento incredibile, destinato a modificare la vita di Claire per sempre. Nel corso di una visita solitaria ad un cerchio di pietre monumentali, Craigh na Dun, la donna sfiorerà una delle pietre, per poi svenire, avvolta da una strana sensazione.
Al suo risveglio, si accorgerà subito che qualcosa non quadra e, raggiunto il primo villaggio sul suo cammino ne avrà la conferma: Ora si trova nella Scozia del 1743, è tornata indietro nel tempo di 200 anni.



Outlander è una serie complessa, tratta dai romanzi di Diana Gabaldon, e la prima stagione (adattamento del primo volume) mi ha colpito a tal punto da avermi spinto a leggere i libri.
Non sono pochi, io al momento sono al nono libro di questa scalata pressoché infinita, perché dovete sapere che l’intera saga (per ora) è composta da ben quindici volumi.
Ma la mole di libri non deve spaventarvi, o scoraggiarvi, perché la trasposizione in serie non incappa nei difetti che potreste pensare, come per esempio quella di essere molto diluita nei contenuti (vista la lunghezza) o che il “vederne solo una stagione” non porti a nulla.
La prima stagione è densa di eventi e di significato, proprio come il libro dalla quale è tratta, e sono certo sarà così anche per le opere successive.
Una cosa da notare, una particolarità della serie che mi sento di segnalare, è il costante inserimento di sequenze narrate con l'utilizzo di una voce fuori campo, una voce narrante, che fornisce tutta l'opera di un tono quasi da libro "che si racconta" su schermo. E' una delle rare volte che ho trovato un uso di Voce Narrante in una serie, e devo dire che qui ci sta benissimo.

Veramente molto capace è poi anche tutto il cast, in primis Caitriona Balfe nel ruolo di Claire, attrice che non conoscevo ma che riesce ad incarnare alla perfezione il personaggio, passando da interpretazioni drammatiche a comiche, combattive e dall'altissima carica erotica in modo molto naturale e convincente.

Consiglio questa serie a chiunque, semplicemente per la sua originalità e qualità.

Tutta la situazione è troppo intrigante poi, se ci pensate, per poter essere ignorata.
Abbiamo una Scozia nel periodo in cui era assoggettata alla corona Inglese, dove i dissapori erano all'ordine del giorno, perché questo popolo antico e fiero è tutto, tranne che docile e disposto ad essere trattato come un servo obbediente. Le Giubbe Rosse Britanniche però fanno il bello e il cattivo tempo nei territori dei clan, creando situazioni spesso pericolose, ma il tutto è visto dagli occhi di Claire Randall, alla quale non potrebbe importare di meno di tutto questo, data la sua situazione.
Lei ha il suo dramma personale, quello di una donna che improvvisamente ha perso tutto, e che vorrebbe solo tornare a casa, perché intrappolata in un’epoca che non è la sua.
Oppure, suo malgrado, è bene che inizi a pensare ad adattarsi per passare il resto della sua esistenza in questo nuovo ‘vecchio’ mondo?

Il livello puramente qualitativo di Outlander è altissimo, come realizzazione e produzione, ma non si è da meno quando si parla di contenuti.

Visione caldamente consigliata.


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