mercoledì 19 agosto 2015

Cop Land: Viene prima la Legge o l'Amicizia?



Non molto tempo fa ero in una fase di “nostalgia” nei riguardi dei miei attori preferiti (Schwarzenegger, Ford, Stallone, Costner..) ma al contempo non avevo voglia di vedermi film già visti troppe volte, e così mi sono messo a 'spulciare' le filmografie alla ricerca di quel filmetto che magari mi ero perso, e ne è emerso un prodotto davvero valido, sono stato fortunato: si tratta di Cop Land che, con mia sorpresa, non avevo mai visto.

Questo è un film se vogliamo ‘minore’ di Sylvester Stallone, ma passa ad essere definito minore solo nei riguardi di un attore che ha contribuito a tutti gli effetti alla storia del cinema, con saghe del calibro di Rambo e Rocky, perché a tutti gli effetti con Cop Land siamo di fronte ad un ottimo film, a mio avviso, ma soprattutto ad uno dei ruoli meglio interpretati dall’attore statunitense.

La pellicola (dal cast notevolissimo, con nomi come Harvey Keitel, Robert De Niro, Ray Liotta) ci racconta della piccola cittadina di Garrison, nel New Jersey, luogo di residenza di numerose famiglie di poliziotti. Siano essi agenti ancora in servizio, che lavorano nelle vicine città, che anziani ormai in ritiro, Garrison è proprio una sorta di ‘Cop Land’, un paese fatto a misura di poliziotto, nel quale gli agenti possono mettere su casa per trascorrere la vita con le loro famiglie nella sicurezza più totale.
Ovviamente, seppur la zona sia densa di agenti, anche in una cittadina particolare come questa ci deve essere lo sceriffo, ed è Freddy (Sylvester Stallone), un omaccione un po’ lento e parzialmente sordo da un orecchio, che sulla carta ha il lavoro più facile e comodo del mondo, ossia dover esercitare la legge in un luogo dove risiede, già di suo, la legge.
Il cane da pastore di un gregge che non comprende pecore, ma altri cani da pastore, è un ruolo che ti sottopone a zero rischi e a molti pochi problemi.
Questo almeno in teoria, perché a volte, per Freddy, ci sono delle piccole cose che non quadrano.
Persone che si strizzano l’occhio in modo particolare, una busta che passa di mano al bar del paese…
Freddy tutte queste cose le nota, ma è trattato spesso come un ‘sempliciotto’ dai poliziotti che vivono in città, che non si fanno nemmeno troppa cura di parlare a voce bassa quando lui è nei paraggi, dei loro traffici spesso non esattamente puliti.
Ma Freddy dovrebbe essere la legge, dovrebbe intervenire di fronte a certe cose, o è forse meglio far finta di non aver sentito, e voltare lo sguardo perché, in fondo, si tratta di amici e colleghi, e quindi quello che fanno non può essere poi così sbagliato?



Devo dire che questo film mi ha colpito. Assieme al primissimo Rocky e al primo Rambo, dove per motivi diversi Stallone ci forniva non pellicole mirate solo all’azione pura, ma anche performance “sofferte”, con storie dure e d’impatto, anche in Cop Land la sua interpretazione drammatica raggiunge picchi molto alti, ed è estremamente valida, se non addirittura la migliore che gli abbia mai visto fare.

La pellicola non è eccessivamente datata, è del 1997 (ad opera di James Mangold) quindi non dovrebbe essere una visione d’ostacolo per nessuno. 

Forse sono io l'unico che non aveva ancora mai visto questo film (non è da escludere), ma se così non fosse ed anche a voi era passato inosservato, ve lo consiglio, ovviamente se apprezzate lo Stallone degli anni ’90 (e, mi ripeto, in combinazione con DeNiro, per dirne uno).
Cop Land è un poliziesco dai toni drammatici diverso dal solito, che ha una sua ragione d’esistere, è stato per me una gradita scoperta, e non esito a consigliarne la visione agli interessati.


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