sabato 10 ottobre 2015

The Knick: La professione medica nel 1900



New York, anno 1900.
Nel campo della medicina si sono fatte, e si stanno facendo, più scoperte negli ultimi 10 anni che nei due secoli passati. Il brillante dottor John Thackery è il chirurgo capo al “Knick”, soprannome del Knickerbocker Hospital, un ospedale tra i pochi, nella grande mela, ad essere rimasto nei quartieri poveri della città e a non aver delocalizzato verso i sobborghi più benestanti.
Thackery è un luminare nel suo campo, non è nemmeno lontanamente paragonabile ai segaossa comuni che sventolano il titolo di “chirurgo” quando tutto quello che fanno è amputare invece di curare.
Ma i problemi non gli mancano. Per sobbarcarsi un carico di lavoro che ucciderebbe qualunque altro uomo,  Thackery utilizza la cocaina, dalla quale è ormai dipendente. Inoltre il Knick, visto che i clienti paganti sono pochi, essendo per la maggior parte povera gente, soffre di pesanti debiti, e la situazione generale non accennerà a migliorare quando un dottore molto importante, dopo un fallimento in sala operatoria, deciderà di togliersi la vita per l’enorme dispiacere, gettando una nuova ombra nera sul Knick.

Che gran capolavoro di serie che è The Knick.
La prima stagione di 10 episodi ha debuttato l’8 Agosto 2014 e io l’ho scoperta molto tardi, praticamente un anno dopo, ed ormai è in procinto l’inizio della seconda (di altrettante puntate) per il 16 Ottobre 2015.
Onestamente, non vedo l’ora.

Respirando l’atmosfera di inizio ‘900 con una perfezione che ha quasi del maniacale per via di costumi e scenografie, veniamo a contatto con uno degli show più interessanti che io ricordi, tutto basato sulla professione medica.
Con The Knick (seppure in altri termini) siamo di fronte quasi ad una sorta di E.R. Medici in Prima linea, se vogliamo, ma ambientato un secolo prima.
Veniamo così a conoscenza di tutte quelle dinamiche che caratterizzavano una medicina d’altri tempi, appena conscia dell’esistenza dei germi e dei gruppi sanguigni. Con i suoi strumenti arcaici, come gli aspiratori per il sangue a manovella, veniamo messi di fronte a vicende che hanno dell’incredibile, assistendo per esempio ad un incidente con un ferito nel quale le equipe di due ambulanze di due diversi ospedali giunte sul posto, arriveranno addirittura alle mani per accaparrarsi il paziente, perché il condurlo al proprio ospedale invece che nell’altro significa che egli pagherà il conto da loro.
Inediti particolari come questo daranno da riflettere, mentre altri saranno sicuramente più noti a tutti, come i forti problemi razziali dell’epoca, che non risparmiano neanche l’ambito medico. Pensate ai problemi che può causare un paziente bianco che non ha la benché minima intenzione di farsi sfiorare da un medico di colore.
Via via verranno snocciolate ed analizzate queste ed altre dinamiche della ‘vita medica’ dell’epoca, tramite la storia personale dei nostri protagonisti, con dettagli che, devo ammettere, mi hanno intrigato e a tratti impressionato.
Una visione più che plausibile della professione medica così com'era nell’America del 1900. 



Il nostro protagonista principale è John Thackery, un bravissimo chirurgo, dipendente però da cocaina.
La tal cosa è vissuta però in un modo piuttosto diverso da come la potremmo percepire noi adesso, in fondo siamo ancora nell’epoca in cui tale sostanza faceva parte della formula della Coca-Cola, per capirci, e poteva anche essere trovata tra le forniture di base degli ospedali, come un comune anestetico.
Thackery la utilizza per mantenersi concentrato nell’eseguire i suoi delicatissimi interventi sui pazienti. Siamo quindi alle prese con una persona da stimare, dagli scopi encomiabili ma che, inevitabilmente, finirà per pagare il conto per i suoi vizi. A vestire i panni di questo strano ed affascinante protagonista, dalla storia travagliata, è il ben noto Clive Owen, che oltre ad essere un ottimo professionista, in questo ruolo si è davvero superato, ed è stato anche nominato al Golden Globe di quest'anno come miglior attore, proprio per The Knick.
Parlando di personalità di un certo calibro, la storia ci viene raccontata dal regista Steven Soderbergh, ma non è uno quei “nomi” che viene attaccato ad una serie quasi come una sorta di presentazione, mi viene come esempio quando Boardwalk Empire fu presentata come la serie di Martin Scorsese, quando in realtà il regista ne ha diretto solo un episodio, il primo, in questo caso invece Soderbergh è il regista di tutte e 10 le puntate che ho visto, e sarà anche l’unico regista per quelle della seconda stagione.
E, devo ammetterlo, la cosa si nota eccome.

The Knick infatti ha uno stile tutto particolare, molto tendente al realistico (le operazioni chirurgiche poi non sono per i deboli di stomaco) ed anche le varie tematiche affrontate sono molto dure, crude, reali, e credo che una scelta registica migliore di quella responsabile di prodotti come Contagion (che vi ho consigliato pagine addietro) davvero non si potesse fare.

In conclusione, The Knick è una serie TV che reputo bellissima, che mi ha colpito molto e che consiglio ad occhi chiusi. Dotata di ottimi personaggi, vi intrigherà di sicuro, avvolgendovi nell’atmosfera della sua epoca con dovizia di particolari, facendo per il genere ‘medico’ quello che Ripper Street è stata in grado di fare per il poliziesco investigativo: aprire un portale credibile sul passato.


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