Fargo è sia un simpaticissimo film del 1996 ad opera dei
fratelli Coen che una più che riuscita Serie TV dell’anno scorso, totalmente
ispirata al film e che vede i Coen come produttori esecutivi, ed è proprio di
quest’ultima che voglio tessere le lodi.
La serie Fargo non è un prequel, un sequel o una
trasposizione del film in puntate, è semplicemente “ispirata” per stile ed
ambientazione, ma è a tutti gli effetti un prodotto indipendente. Per goderne
quindi potreste anche non aver visto (o ricordarvi poco) il film, e cimentarvi
comunque nella visione di queste ottime 10 puntate. Il luogo di incontro tra
serie e film è semplicemente lo stile, una storia criminale, e poi c'è Fargo, ossia la
cittadina del Nord Dakota protagonista delle vicende.
Siamo di fronte ad un prodotto antologico, con serie di 10 puntate distaccate l’una dall’altra per trama, cast, e collocazione temporale, avvicinandosi come format a show come True Detective e presentando, proprio come il sopracitato, cast d’eccezione.
Nella prima stagione (vincitrice di 2 Golden Globes) abbiamo infatti
due personalità del cinema del calibro di Billy Bob Thornton e Martin Freeman
invischiati in una storia di omicidi (più o meno volontari) che avverranno
quando, nel Gennaio del ’96, un oscuro figuro di nome Lorne Malvo (Thornton) si
ritroverà a passare per Bemidji, vicino a Fargo. Con il suo
particolare modo di fare, freddo e calcolatore, e le sue osservazioni
maliziose, egli influenzerà la vita di alcune persone del luogo, tra le quali quella dell’assicuratore Lester Nygaard (Freeman),
un uomo facilmente impressionabile che si farà coinvolgere dai modi
di quest’uomo, dando così inizio ad una strana e pericolosa
vicenda.
Devo dire che la prima stagione di questa serie è stata per
me una graditissima sorpresa. La sua qualità, i personaggi, ma soprattutto lo
stile (si vede proprio che è curata dai Coen) ha dato luogo ad un
poliziesco/crime dai toni originali ed intriganti, in grado di intrattenermi ed
incuriosirmi sempre più ad ogni episodio. Il cast è forse tra le cose meglio
riuscite di tutto lo show. Abbiamo una coppia molto eterogenea di poliziotti (gli
attori Allison Tolman e Colin Hanks) che funziona con un raro
affiatamento, e coinvolge lo spettatore nelle loro indagini facendo trasparire
la loro passione ed onestà. Un insicuro assicuratore che pare preso di mira dal mondo intero è trasposto in
modo davvero eccellente anche dal veterano Martin Freeman, che forse non riesce
a brillare, se paragonato alla performance di Billy Bob Thornton, non per
mancanze personali ma solo ed unicamente per la tipologia di personaggio che
gli è stato assegnato, che deve essere un codardo insicuro, e che quindi, più
di tanto, non può trasmettere. Al contrario, come ho anticipato, una menzione
speciale la merita Billy Bob Thornton (un Golden Globe infatti è tutto per
lui), perché un cattivo di questo spessore, c’è da ammetterlo, non lo si vede
affatto spesso. Strepitoso.
La stagione numero due di Fargo, ancora di 10 episodi, è appena partita il 12 Ottobre su FX, e appena finirà (a me piace vederle intere) non la mancherò per nulla al mondo. Sempre
mantenendo un cast di rilievo (con nomi come Patrick Wilson e Kirsten Dunst) ci
verrà raccontata una nuova storia dai contorni criminali ambientata tra le nevi
del nord, stavolta nel 1979. Un poliziotto reduce del Vietnam che ha per le
mani una scomoda indagine riguardante una gang locale, come se non bastasse, si
ritroverà assegnato l’incarico di proteggere il candidato presidenziale
Repubblicano Ronald Reagan, quando la sua campagna elettorale lo porterà
proprio a passare per Fargo.
Questo è ciò che è stato rivelato, ed io lo riporto. Le
carte in regola per assistere ad una buona seconda stagione secondo me ci sono
tutte, ma potendo parlare solo per ciò che ho effettivamente visto, il mio
consiglio è presto detto, procuratevi la stagione numero uno di Fargo nel caso
non lo aveste ancora fatto, è certamente una visione di qualità che vale la
pena affrontare, e che non sconsiglierei proprio a nessuno.
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