venerdì 16 ottobre 2015

Fargo: Misteri e violenza tra le nevi del Nord Dakota



Fargo è sia un simpaticissimo film del 1996 ad opera dei fratelli Coen che una più che riuscita Serie TV dell’anno scorso, totalmente ispirata al film e che vede i Coen come produttori esecutivi, ed è proprio di quest’ultima che voglio tessere le lodi.

La serie Fargo non è un prequel, un sequel o una trasposizione del film in puntate, è semplicemente “ispirata” per stile ed ambientazione, ma è a tutti gli effetti un prodotto indipendente. Per goderne quindi potreste anche non aver visto (o ricordarvi poco) il film, e cimentarvi comunque nella visione di queste ottime 10 puntate. Il luogo di incontro tra serie e film è semplicemente lo stile, una storia criminale, e poi c'è Fargo, ossia la cittadina del Nord Dakota protagonista delle vicende.

Siamo di fronte ad un prodotto antologico, con serie di 10 puntate distaccate l’una dall’altra per trama, cast, e collocazione temporale, avvicinandosi come format a show come True Detective e presentando, proprio come il sopracitato, cast d’eccezione.
Nella prima stagione (vincitrice di 2 Golden Globes) abbiamo infatti due personalità del cinema del calibro di Billy Bob Thornton e Martin Freeman invischiati in una storia di omicidi (più o meno volontari) che avverranno quando, nel Gennaio del ’96, un oscuro figuro di nome Lorne Malvo (Thornton) si ritroverà a passare per Bemidji, vicino a Fargo. Con il suo particolare modo di fare, freddo e calcolatore, e le sue osservazioni maliziose, egli influenzerà la vita di alcune persone del luogo, tra le quali quella dell’assicuratore Lester Nygaard (Freeman), un uomo facilmente impressionabile che si farà coinvolgere dai modi di quest’uomo, dando così inizio ad una strana e pericolosa vicenda.



Devo dire che la prima stagione di questa serie è stata per me una graditissima sorpresa. La sua qualità, i personaggi, ma soprattutto lo stile (si vede proprio che è curata dai Coen) ha dato luogo ad un poliziesco/crime dai toni originali ed intriganti, in grado di intrattenermi ed incuriosirmi sempre più ad ogni episodio. Il cast è forse tra le cose meglio riuscite di tutto lo show. Abbiamo una coppia molto eterogenea di poliziotti (gli attori Allison Tolman e Colin Hanks) che funziona con un raro affiatamento, e coinvolge lo spettatore nelle loro indagini facendo trasparire la loro passione ed onestà. Un insicuro assicuratore che pare preso di mira dal mondo intero è trasposto in modo davvero eccellente anche dal veterano Martin Freeman, che forse non riesce a brillare, se paragonato alla performance di Billy Bob Thornton, non per mancanze personali ma solo ed unicamente per la tipologia di personaggio che gli è stato assegnato, che deve essere un codardo insicuro, e che quindi, più di tanto, non può trasmettere. Al contrario, come ho anticipato, una menzione speciale la merita Billy Bob Thornton (un Golden Globe infatti è tutto per lui), perché un cattivo di questo spessore, c’è da ammetterlo, non lo si vede affatto spesso. Strepitoso.

La stagione numero due di Fargo, ancora di 10 episodi, è appena partita il 12 Ottobre su FX, e appena finirà (a me piace vederle intere) non la mancherò per nulla al mondo. Sempre mantenendo un cast di rilievo (con nomi come Patrick Wilson e Kirsten Dunst) ci verrà raccontata una nuova storia dai contorni criminali ambientata tra le nevi del nord, stavolta nel 1979. Un poliziotto reduce del Vietnam che ha per le mani una scomoda indagine riguardante una gang locale, come se non bastasse, si ritroverà assegnato l’incarico di proteggere il candidato presidenziale Repubblicano Ronald Reagan, quando la sua campagna elettorale lo porterà proprio a passare per Fargo.
Questo è ciò che è stato rivelato, ed io lo riporto. Le carte in regola per assistere ad una buona seconda stagione secondo me ci sono tutte, ma potendo parlare solo per ciò che ho effettivamente visto, il mio consiglio è presto detto, procuratevi la stagione numero uno di Fargo nel caso non lo aveste ancora fatto, è certamente una visione di qualità che vale la pena affrontare, e che non sconsiglierei proprio a nessuno.


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