domenica 18 ottobre 2015

Repo Men: L'hai pagato quel fegato?



Lo sappiamo bene tutti, quando si compra un’automobile in leasing bisogna stare molto attenti a pagarne poi le rate, perché nel caso di mancato pagamento anche di una sola di queste, il contratto può essere risolto, sottraendovi il bene che stavate pagando.
Il film che vi consiglio oggi applicherà proprio questa regola, anche se in un ambito decisamente più particolare.

In un futuro prossimo, i trapianti saranno operazioni molto comuni, anche grazie alla diffusione sul mercato di organi artificiali (non essendoci quindi più necessità di donatori).
Ogni persona potrà quindi avere accesso a cuore, polmoni, fegato e quant’altro, qual’ora ne avesse necessità, semplicemente pagando, anche in comode rate.
Ma come ogni leasing, bisogna assicurarsi di rispettare davvero tali scadenze, altrimenti avrete a che fare con un recuperatore, un Repo Man.
Remy è proprio questo, un recuperatore e, assieme al suo partner Jake, sono la punta di diamante della Union, multinazionale produttrice di organi artificiali. I due chirurghi specializzati nel recupero di proprietà installate all’interno di clienti insolventi, sono i migliori nel loro campo, e riescono sempre a riportare alla Union molti più organi rispetto a qualsiasi altro agente. Privi di qualunque scrupolo, il lavoro è lavoro, ed il sangue non li infastidisce. Inoltre pare quasi che i due fatichino a vedere come ‘esseri umani’ delle persone che si prendono un impegno, come quello di pagare un oggetto, e che poi non lo rispettano. Aprire lo stomaco ad una persona, nel vicolo di una strada, per recuperare una proprietà ‘rubata’ alla Union quindi non provoca loro nessun problema. Un giorno però Remy, marito e padre di famiglia, cambierà radicalmente il suo punto di vista sull’argomento.

Repo Men è tratto dal romanzo The Repossession Mambo di Eric Garcia, e non è la sua prima trasposizione. Personalmente conosco anche un precedente film, Repo! The Genetic Opera del 2008, un musical horror/cyberpunk che ho visto volentieri, nonostante alcuni piccoli difetti che gli si possono imputare. Sia il romanzo che le pellicole da esso derivate sono sicuramente ‘azzardate’ nel loro concept, questo è fuor di dubbio, ma funzionano proprio per questo motivo. 
Si prende un argomento noto a tutti, come può essere quello della meccanica del leasing, e lo si adatta ad un contesto di futuro utopico, pieno di quelle Corporation che anche oggi un tantino ci spaventano, e che in questo caso più che in altri mettono il denaro molto al di sopra della vita umana.
Repo Men
esalta argomenti come la privatizzazione della sanità e del concetto del ‘venire curati solo se si ha il denaro per farlo’ e li porta all’estremo, ipotizzando addirittura un lavoro, come quello del recuperatore, un agente incaricato di squartare clienti insolventi per recuperare organi non pagati. Una macabra satira che su di me, devo dire, ha colpito nel segno. 



Onestamente questa pellicola non gode di critiche altissime, ma succede fin troppo spesso che un film snobbato a me piaccia, ed è questo il caso. Non siamo certo di fronte ad un capolavoro, ma certamente con Repo Men si ha per le mani un action fantascientifico di ottima fattura, in grado di intrattenere egregiamente per tutta la sua durata, e dotato di un cast d’eccezione.
Nei panni dei freddi e spietati recuperatori infatti abbiamo Jude Law e Forest Whitaker, due grandi attori, alle prese con dei ruoli decisamente particolari. In un contesto normale infatti i due non sarebbero delle cattive persone, ma è indubbio che lavorino per una corporation ‘medica’ che, di fatto, li utilizza come fossero degli assassini, seppur legalizzati. Questo darà vita ad una coppia di antieroi davvero peculiare, al quale possiamo aggiungere un altro ruolo di spessore, quello della bellissima cantante Beth, interpretata da Alice Braga, in un altro ruolo davvero molto intrigante.

Oltre alla premessa, mi sento di segnalare anche un alto quantitativo di sangue, ma anche di humor, per una pellicola che a tratti non vuole prendersi totalmente sul ‘serio’ (vista l’assurdità dell’argomento di fondo) e devo dire che in alcune scene particolari, questa scelta risulterà azzeccatissima, donando al film un suo stile unico.

Se l’imbeccata di trama che vi ho fornito vi ha lasciato intrigati, e non avevate mai sentito parlare di questo film del 2010, io vi voglio riconfermare che almeno una visione a parer mio la merita, come action da intrattenimento, e quindi è il mio consiglio di oggi per la prossima volta che deciderete di rilassarvi e staccare la spina.


Nessun commento:

Posta un commento